La prostatite cronica, nota anche come sindrome del dolore pelvico cronico, rappresenta una entità clinica di frequente riscontro ed è caratterizzata da sintomi dolorosi nella regione della prostata che perdurano per almeno 3 mesi, in assenza di infezione delle vie urinarie. La prostatite cronica si associa spesso a conseguenze negative di tipo cognitivo, comportamentale, sessuale e emozionale come pure a sintomi suggestivi per disfunzioni sessuali e del basso apparato urinario. La terapia farmacologica della prostatite cronica prevede l’utilizzo di varie categorie farmacologiche: antibiotici, anti infiammatori non steroidei, alfa litici e farmaci neuromodulatori. Purtroppo le cause e la patogenesi di questa complessa entità clinica non sono completamente chiare, pertanto la prostatite cronica/sindrome del dolore pelvico cronico rappresenta una delle malattie meno comprese in urologia, una vera e propria sfida per gli operatori sanitari data la sua scarsa risposta alla terapia.
Nei paesi asiatici da molti anni l’agopuntura viene proposta come forma di terapia complementare per il trattamento di molte malattie urologiche, ma la conoscenza della sua reale efficacia è stata da sempre limitata, in considerazione del ridotto numero di studi clinici randomizzati controllati disponibili. Nel 2012 una revisione sistematica della letteratura scientifica sull’argomento concludeva che i risultati dell’agopuntura erano incoraggianti. Negli ultimi due anni sono stati pubblicati diversi studi clinici sull’utilizzo dell’agopuntura per il trattamento della prostatite cronica/sindrome del dolore pelvico cronico. Una recente revisione sistematica e metanalisi ha analizzato i risultati degli studi di migliore qualità fino ad ora pubblicati sull’argomento.
Gli studi che hanno confrontato le tecniche di agopuntura tradizionale con la “finta” agopuntura (veniva utilizzata come gruppo di controllo una serie di pazienti a cui si inserivano gli aghi in punti casuali, senza che i pazienti ne fossero a conoscenza) hanno dimostrato che l’agopuntura tradizionale è più efficace nel migliorare i sintomi, soprattutto quelli dolorosi. La differenza dei risultati, statisticamente significativa in quasi tutti gli studi se si considera l’efficacia a breve termine, diventa però meno evidente, e più eterogenea tra i diversi studi, se si considera l’effetto nel lungo periodo.
Gli studi che hanno confrontato l’agopuntura con le terapie farmacologiche della medicina occidentale sono eterogenei rispetto al tipo di farmaci utilizzati e per questo è più difficile l’interpretarne i risultati. Tenendo conto di questi limiti sembra che anche in questo setting l’agopuntura sia più efficace nell’alleviare la sintomatologia dolorosa, mentre per quanto riguarda il miglioramento dei sintomi minzionali e della qualità di vita l’agopuntura risulta di pari efficacia rispetto alla terapia farmacologica. Uno studio ha dimostrato che l’agopuntura più la terapia farmacologica (alfa litici) è superiore a quel particolare farmaco utilizzato da solo.
La letteratura scientifica è pertanto a favore dell’utilizzo dell’agopuntura quale efficace presidio per la diminuzione dei sintomi dolorosi nei pazienti con prostatite cronica/sindrome del dolore pelvico cronico. Inoltre l’agopuntura può rappresentare un’appropriata terapia complementare in pazienti che già beneficiano delle terapie convenzionali.